lunedì 17 settembre 2012

Eppure adesso la prima cosa che affiora nella mia mente è proprio quel prato tra le montagne. L'odore dell'erba, il vento che portava dentro sé un gelo sottile, il profilo dei monti, l'abbaiare di un cane: sono queste le cose che per prime mi si affacciano alla mente. Chiarissime. Talmente chiare che ho quasi l'impressione, se allungo la mano, di poterne seguire i contorni con le dita ad una ad una. Ma in questo paesaggio non ci sono figure umane. Non c'è nessuno. Lei non appare, io nemmeno. E mi chiedo dove siamo andati a finire noi due. Com'è potuto succedere? Dove è andato a finire tutto quello che ci sembrava così prezioso, dov'è leie dov'è la persona che ero allora, il mio mondo? Ma è inutile, ormai non riesco nemmeno a ricordare facilmente il suo viso. Quello che mi resta è solo lo sfondo: un paesaggio senza figure.
Murakami Haruki, Norwegian Wood. Tokyo Blues

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