domenica 5 dicembre 2010

È un lavoro che non ha senso. Trovo un ristorante dove si mangia bene e scrivo un articolo per farlo conoscere a tutti. Andateci, e scegliete questo e quest'altro. Che bisogno c'è di una cosa del genere?

mercoledì 22 settembre 2010

Povertà I

Parlare di povertà è sempre un rischio. Da una parte stanno le banalità, dall’altra l’astrazione. Se parliamo di povertà materiale, l’evidenza è sotto gli occhi di tutti, o almeno di quelli che hanno gli occhi per vedere. Riferendosi invece alla povertà culturale, spirituale o educativa, è difficile capire precisamente che cosa s’intenda. Ci possiamo infatti chiedere: che cos’è la cultura? che cosa significa “spirito”? Che idea abbiamo dell’educazione?

venerdì 20 agosto 2010

Passaggi dispari

I
due sedili
vuoti
in mezzo
una mano
ravvia i capelli

l'attaccatura di un seno

un treno passa
tra un colpo di tosse e una canzone

sabato 14 agosto 2010

折鶴


Madri giovani e bimbi
appena nati
Quanti anni
scoscesi
sei capace di
riconoscere
lungo le pieghe
di un vestito rosso
attillato?

giovedì 5 agosto 2010

Confessioni II


Io certo vorrei
il mondo
in gelida batteria scorrere
dietro al mio pensiero
No fear! No pain!
Era già tutto previsto!
esclamerei
ibernato
dai miei stessi denti aguzzi
non più adusi
al masticare.

Sono solo il crampo
confuso dell'evento
questo è quanto

(04.08.10)

M. III


Dispersioni
psicocaloriche machiane:
Th. Pynchon avrebbe potuto
dire la sua.

Fringuelli
da richiamo
esche esposte
al tocco del sole
fuc*ing children
in bloom.

Il prossimo raccolto
sarà la mietitura
seni e sensi
pensieri e parole di carni
strappate
ai denti del futuro e
pavoni
agitati e confusi
vanitosi d'angoscia e
crampi
alle tempie.

La bellezza, caro Dosto,
salverà il mondo,
ma solo
al prezzo
d'intere esistenze
votate a traiettorie
vuote e circolari
di giorni e di
mesi
cercando
another fuc*ing spring.

(04.08.10)

M. II

E' certo l'arte
ready made
che ci ha resi pronti a scattare
come chiavistelli veloci
in mezzo alla notte
qualsiasi
notte
variegata triste
molto
lontano
dal primo caffè

(04.08.10)

M. I


E se davvero l'esaustione
di ogni
rapporto
lungo l'insegna gialla
di un video-noleggio
fosse l'estasi ultima
di una notte stellata?

Dimezzando i ritmi
dell'ennesima sbronza
tra sostituzioni ardite
sette quarti
chiusi
in uno sgabuzzino
potessimo partorire
dall'alto!

Invertendo il senso
ottuso di marcia
potremmo osare
l'infinito?

Lungo i bastioni
di un'altra Babel Tower
la ruota gira
al tempo del caso
e non è certo
un appartamento
sempre volto al sole
a fare la differenza
tra turbini e secche
di una vuota esistenza.

(04.08.10)

mercoledì 28 luglio 2010

Solo freddo attende


solo freddo attende
Caina
queste albe deserte in cui
almeno bambini avremmo potuto
infagottati di verde
correre incontro
a giganteschi cani
riparati dal sole
ancora per un po’
persi
sotto la pioggia

oggi invece
che un autunno morde alle mani
senza far cenno
neanche un poco
di lasciare la presa
i bambini
solo oggi
si affacciano ai vetri

appannati
schiacciano i piccoli nasi
sulle finestre
dietro i balconi
insinuano
sguardi taglienti
sotto le imposte
tendono le orecchie
sincere

sicuri
in attesa
che lo schianto si faccia
rovente di troppi anni passati tremando
sull’orlo dell’inverno
sulla soglia di un altro dayafter
sui cofani delle auto in fiamme
nel fiato corto di troppe corse
e palpitazioni e
adrenalina in circolo paura terrore
in fin di vita
ai bordi della strada di casa
con troppo alcool in testa e colla e vernici e

sulle mani tese
di un altro affamato
un pallido novembre segna
‘fuoco alle polveri’
di qualcosa che un giorno
avremmo potuto

ecco
tutto questo
già muore

giovedì 22 luglio 2010

Streaming me

Ricordavo di aver scritto altro
di essere stato un altro

gestire il tempo in nuove disarmonie matematiche
caro Stockhausen
non è stato anche per te
un lungo apprendistato?
il vecchio Buk avrebbe trattenuto a stento un sorriso:
“A cosa serve ‘sta roba?
quest’anima che tu mi dici
che non si può bere
né scopare?”

Degusta la tartaruga marina
e scoscende
lungo i tuoi polsi
e si addormenta
tra il collo e la spalla.
Resta e si angustia
obtorto collo
anche l’ultima piuma
pungente
dell’istrice mobile:
che cosa gl’importa
di quei fasci di luce
lungo la strada?

Abbiamo scritto sequenze
composizioni seriali
di molte parole
mai viste
e originali.
Siamo nuovi
anche se mai abbastanza
da addormentarci sicuri
senza un domani.
Parole latine
come motti
scolpite sui fari anteriori
delle nostre esistenze
non c’hanno impedito di perdere
ad ogni passo
il senso del tutto.

È anche più triste
di così
sarebbe tipo così
ma più triste.

(novembre 2009)

Il genio della truffa

Il genio della truffa, sì, certo,
sono io
parlo di tutto
ma non dico mai niente
il disperso nella folla
certamente
eccomi qui.
Dissimulo sorrisi
sullo zero assoluto
camaleontico
sono come tu mi vuoi,
pronuncio frasi
innocenti
affilate come tagliole,
ti prendo al cappio
con un intercalare.
Sviso sere
piene d’alcool
come fossero nuvole d’aria tiepida,
faccio scomparire elefanti
come chicchi di riso.

Tutto questo
solo per te
per un tuo minimo
arcuarsi di labbra.

(2010)

giovedì 15 luglio 2010

Pub

non siamo nessuno
solo l'estrema fascinazione di noi stessi

(2003?)

Una donna

ho fatto l'amore con una donna che fuma mille
sigarette al giorno
raccoglie noccioli di pesca in un vaso
per non dimenticare
i momenti
in cui mi ha amato

(2003?)

mercoledì 14 luglio 2010

Nel processo costante di disintegrazione di te

Uno

L'aria incendiata del tempo che fu fa brulicare di volti i tavoli vuoti, anneriti dietro le mura riverse. Un coccio di vetro raccolto da terra flette i contorni di un mondo, un mal di mare in bottiglia.

La volpe

Ho rimorchiato
una volpe ubriaca
senza principi o princìpi
piccoli o grandi
che l'aspettassero su qualche pianeta remoto.
Non è stata questione di rose
o di campane di vetro
né di appostamenti
a notte inoltrata

è stato piuttosto
il lampo
in quattro parole e poi
l'ascesa.

(dicembre 2009)

mercoledì 24 marzo 2010

Popoli refrigerati

I
Popoli refrigerati
ready made
sguardi proni
al senso comune:
anche in gabbia
si sballa
anche al buio si crede
di vedere

II
Niente paga
il crimine di vivere un attimo ancora
a perdere

III
Esistenze si sfiorano
lungo una pentatonica
e un paraocchi in più
rosa confetto
che mai sarà?
I sensi di marcia
sono sempre doppi
un dare-avere ognuno
lungo il proprio binario
e chi
ti muore accanto di fame o di
desiderio
"Chi è? Non l'ho mai visto!"

IV
Ogni vetta dello spirito è musica
d'organetto o il nome
esotico
di un cocktail alla moda
mentre
all'estrema periferia
di un campo visivo ai limiti
del parossismo acustico
c'è chi recluta
scientemente
l'incomprensione ad ogni costo

V
Questa notte
chino su una panchina
Eraclito
in braghe di tela
piangeva per il suo stile
sentenzioso;
c'è da capirlo:
certi fonemi
semiticus way
non li avrebbe
mai e poi mai
neanche lontanamente
immaginati

martedì 19 gennaio 2010

Un'altra sera

Siete fidanzati
questo è certo
lo dicono perfino i bottoni
del tuo cappotto

Sogni espunti
dalla lotta quotidiana per la sopravvivenza
televisiva
per impremere
un ricordo formato VHS

Quel'è il problema?
il mio non lo trovo
se non in ulteriori serate trascorse
a piedi
lungo strade scoscese di altre coscienze

Qual'è il prezzo
per essere stati
innamorati
alla prima stretta di mano
al primo contatto
della tua vita sui miei polsi
alla tua prima
domanda
fuori luogo?

Intanto una ragazza
mi parla di filosofia
con in mano un pezzo di carta
bianco
immacolato
spento contro una luce fluo

Il cielo è sempre più blu

"il cielo è sempre più blu"
anche quando
l'occhio di Dio
ti guarda
da una bottiglia d'assenzio

Avrei potuto

Avrei potuto incontrarti altrove
oltre queste ombre tandori
scaldate da mille mani.
Avrei potuto incrociare il tuo sguardo dipinto
lontano
da una mostra su Tiepolo:
ti avrei riconosciuto una
più vera.

Fugge in mille volute la tua sagoma bionda
i tuoi occhi chiusi
fendono la notte.

A fucking hug

E pensare di essere al sicuro
in un rapporto stabile
all'ombra di un altro
tenero abbraccio
ma poi capire
tutto d'un tratto
l'estremo fascino
di un nuovo sport violento.