mercoledì 28 luglio 2010

Solo freddo attende


solo freddo attende
Caina
queste albe deserte in cui
almeno bambini avremmo potuto
infagottati di verde
correre incontro
a giganteschi cani
riparati dal sole
ancora per un po’
persi
sotto la pioggia

oggi invece
che un autunno morde alle mani
senza far cenno
neanche un poco
di lasciare la presa
i bambini
solo oggi
si affacciano ai vetri

appannati
schiacciano i piccoli nasi
sulle finestre
dietro i balconi
insinuano
sguardi taglienti
sotto le imposte
tendono le orecchie
sincere

sicuri
in attesa
che lo schianto si faccia
rovente di troppi anni passati tremando
sull’orlo dell’inverno
sulla soglia di un altro dayafter
sui cofani delle auto in fiamme
nel fiato corto di troppe corse
e palpitazioni e
adrenalina in circolo paura terrore
in fin di vita
ai bordi della strada di casa
con troppo alcool in testa e colla e vernici e

sulle mani tese
di un altro affamato
un pallido novembre segna
‘fuoco alle polveri’
di qualcosa che un giorno
avremmo potuto

ecco
tutto questo
già muore

giovedì 22 luglio 2010

Streaming me

Ricordavo di aver scritto altro
di essere stato un altro

gestire il tempo in nuove disarmonie matematiche
caro Stockhausen
non è stato anche per te
un lungo apprendistato?
il vecchio Buk avrebbe trattenuto a stento un sorriso:
“A cosa serve ‘sta roba?
quest’anima che tu mi dici
che non si può bere
né scopare?”

Degusta la tartaruga marina
e scoscende
lungo i tuoi polsi
e si addormenta
tra il collo e la spalla.
Resta e si angustia
obtorto collo
anche l’ultima piuma
pungente
dell’istrice mobile:
che cosa gl’importa
di quei fasci di luce
lungo la strada?

Abbiamo scritto sequenze
composizioni seriali
di molte parole
mai viste
e originali.
Siamo nuovi
anche se mai abbastanza
da addormentarci sicuri
senza un domani.
Parole latine
come motti
scolpite sui fari anteriori
delle nostre esistenze
non c’hanno impedito di perdere
ad ogni passo
il senso del tutto.

È anche più triste
di così
sarebbe tipo così
ma più triste.

(novembre 2009)

Il genio della truffa

Il genio della truffa, sì, certo,
sono io
parlo di tutto
ma non dico mai niente
il disperso nella folla
certamente
eccomi qui.
Dissimulo sorrisi
sullo zero assoluto
camaleontico
sono come tu mi vuoi,
pronuncio frasi
innocenti
affilate come tagliole,
ti prendo al cappio
con un intercalare.
Sviso sere
piene d’alcool
come fossero nuvole d’aria tiepida,
faccio scomparire elefanti
come chicchi di riso.

Tutto questo
solo per te
per un tuo minimo
arcuarsi di labbra.

(2010)

giovedì 15 luglio 2010

Pub

non siamo nessuno
solo l'estrema fascinazione di noi stessi

(2003?)

Una donna

ho fatto l'amore con una donna che fuma mille
sigarette al giorno
raccoglie noccioli di pesca in un vaso
per non dimenticare
i momenti
in cui mi ha amato

(2003?)

mercoledì 14 luglio 2010

Nel processo costante di disintegrazione di te

Uno

L'aria incendiata del tempo che fu fa brulicare di volti i tavoli vuoti, anneriti dietro le mura riverse. Un coccio di vetro raccolto da terra flette i contorni di un mondo, un mal di mare in bottiglia.

La volpe

Ho rimorchiato
una volpe ubriaca
senza principi o princìpi
piccoli o grandi
che l'aspettassero su qualche pianeta remoto.
Non è stata questione di rose
o di campane di vetro
né di appostamenti
a notte inoltrata

è stato piuttosto
il lampo
in quattro parole e poi
l'ascesa.

(dicembre 2009)